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Biografia
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In breve (clicca qui per leggere)

Vive a Quiliano (Savona), dove lavora come bibliotecaria. Da qui nasce la sua passione per i libri e per le illustrazioni.
Laureata in pittura all’Accademia Ligustica di Belle Arti, è specializzata in arti visive e discipline dello spettacolo.
È direttore artistico del S.A.C.S. - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale - del Comune di Quiliano. Ha collaborato all’allestimento di mostre importanti presso musei e spazi espositivi, in cui ha anche realizzato laboratori didattici per bambini.

Nelle sue opere ama raccontare la vita attraverso ritratti: alla figura non sa rinunciare.
Ama i volti, i corpi, gli sfondi che danno profondità e definiscono le immagini in primo piano.
Tutto questo prende vita attraverso la pittura e le incisioni, ma anche attraverso la pittura digitale che le permette di applicare digitalmente le tecniche tradizionali della pittura.

Una particolare parte della sua produzione sono le copie d’autore che riproduce con le tecniche e i formati originali: si tratta di un’attenta e meticolosa ricostruzione filologica degli originali che, ad esempio nelle opere di Botticelli, giunge al punto da restituire fedelmente la sapienza alchemica delle antiche tecniche pittoriche, mescolando pigmenti in polvere al tuorlo d’uovo nel tentativo di riscoprire il metodo della “tempera ad uovo”, o ricorrendo all’applicazione di lamine d’oro, secondo la rinascimentale tecnica dell’ “oro a missione”.

Dal 2009 lavora come graphic designer. Inoltre si dedica alla creazione di video digitali, di illustrazioni per bambini e a piccole pubblicazioni, tra le quali Vie
storiche del Quilianese, 2009, di cui ha curato il progetto grafico, e Le storie di Dragoleo, 2010.
Nel 2011 ha progettato e illustrato il libro fantasy realizzato con la scrittrice Franca Maria Ferraris Aquilius e la Stirpe del Drago e nel 2019 ha progettato e illustrato
il libro di Charles Dickens La casa infestata edito dalla casa editrice black dog per cui lavora come grafico e come illustratrice.

Oltre a questo, ha curato l'impaginazione e il sito web. Ha elaborato il suo sito, www.cristinasosio.it, in cui ha inserito tutto il suo percorso artistico.

Ha partecipato a importanti mostre in Italia e all’estero.

Curriculum vitae (clicca qui per leggere)

Qui potrai conoscere le mie esperienze lavorative.

Sono bibliotecaria nella biblioteca del mio paese.
Realizzo lavori grafici, allestisco mostre... ma per saperne di più leggi il mio

CURRICULUM VITAE Cristina Sosio

INFORMAZIONI PERSONALI
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Nome e cognome: Cristina Sosio
Indirizzo: Quiliano, Savona
Nazionalità: Italiana
Luogo e data di nascita: Savona, 18/05/1975

E-mail: cristina.sosio@gmail.com
Sito: www.cristinasosio.it
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ESPERIENZE LAVORATIVE
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Dal 2002 al 2008
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia (gestione per conto del Comune di Vado Ligure)
• Settore: Culturale
• Sede di lavoro: Museo Civico Villa Groppallo di Vado Ligure
• Tipo di impiego: assistente museale
• Principali mansioni:
o allestimento mostre
o lezioni didattiche
o catalogazione computerizzata delle opere
o attività didattica
Allestimento mostre:
2003 - Collaborazione all’allestimento della mostra “Mario Raimondi”.
• Elaborazione grafica del catalogo illustrativo di Villa Groppallo “La stanza degli angeli” e realizzazione di dipinti su stoffa in occasione della presentazione del catalogo stesso.
2004 - Collaborazione all’allestimento della mostra “Dipinti restaurati - Lascito Queirolo”.
2004 - Collaborazione all’allestimento della mostra “L’esperienza della manifattura Revol”.
Realizzazione della didattica.
2007 - Responsabile della didattica alla mostra “Arturo Martini - Grandi sculture da Vado Ligure”.

Dal 2002 al 2008:
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia (gestione per conto del Comune di Vado Ligure)
• Settore: Culturale
• Sede di lavoro: Biblioteca Civica Fratelli Rosselli (Villa Groppallo)
• Tipo di impiego: assistente volontaria di biblioteca
• Principali mansioni:
o servizio prestito e restituzione
o assistenza bibliografica
o catalogazione Dewey
o lezioni didattiche
o attività didattica

Dal 2003:
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia dal 2003 al 2015 (gestione per conto del Comune di Quiliano)
• Datore di lavoro: Cooperativa Culturale ARCA dal 2016 (gestione per conto del Comune di Quiliano)
• Settore: Culturale
• Sede di lavoro: Biblioteca Civica “A. Aonzo” di Quiliano
• Tipo di impiego: assistente di biblioteca
• Principali mansioni:
o servizio prestito e restituzione
o catalogazione Dewey
o assistenza bibliografica
o lezioni didattiche
o materiale publicitario
o aggiornamento dei social network e del blog della Biblio
o collaborazione alla programmazione delle attività (Giovedì della Biblio)
o attività didattica

Dal 2009:
Direttore artistico del SACS (Spazio arte contemporanea sperimentale) del Comune di Quiliano.

2008:
Collaborazione all’allestimento della mostra di mail-art e digital-art “Futurenergie”, organizzata dal SACS (Spazio arte contemporanea sperimentale) di Quiliano.
• Datore di lavoro: Comune di Quiliano
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura)

2009:
Realizzazione della pubblicazione “Vie storiche del Quilianese” Guida agli antichi percorsi del territorio quilianese
• Datore di lavoro: Comune di Quiliano
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura)
• Principali mansioni:
o progetto grafico e impaginazione
o logo della pubblicazione e dei singoli percorsi
o incisioni illustrative dell’emergenza architettonica principale di ogni percorso
o video illustrativo dei percorsi

Evento performativo Zerotre Plus.
• Datore di lavoro: SACS del Comune di Quiliano
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura)
• Principali mansioni:
o progetto grafico della brochure, dei manifesti e dei pannelli didattici di Zerotre- Plus.
o progetto grafico della brochure e dei manifesti della “1° Rassegna di Nuove Musiche” (evento legato alla manifestazione).
o realizzazione del video (riprese e montaggio) delle performance realizzate in occasione dell’inaugurazione dell’evento performativo Zerotre Plus.

Dal 2009:
Realizzazione di progetti grafici (depliant, manifesti, inviti, cartine 3D, cartelloni pubblicitari) per il Comune di Quiliano.
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura e allo Sport)
• Elaborati realizzati per le manifestazioni:
o Vie storiche del Quilianese
o Rassegna di Nuove Musiche
o Quiliano e lo sport
o Voci Teatro Musica
o Iniziative della Biblioteca Civica A. Aonzo
o Iniziative del SACS

2010:
Realizzazione del logo e del personaggio “Dragoleo” per la didattica della Biblioteca “A. Aonzo” di Quiliano.

Addetta al progetto “Nati per Leggere” per la Biblioteca “A. Aonzo” di Quiliano realizzato presso l’asilo
nido “Piccole birbe”.
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano)
• Principali mansioni:
Scelta e lettura dei libri da leggere ai bambini negli incontri di lettura all’asilo.
Creazione di piccoli libretti (testo, illustrazioni da colorare e impaginazione) con il personaggio di Dragoleo (argomento concordato con le educatrici).

Dal 2010:
Mostra di mail-art e digital-art “I volti dell’Africa” - 2010
Mostra di mail-art e digital-art “Im[m]agine” - 2012
Mostra di mail-art e digital-art “Pagine visuali - libro d’artista” - 2014
Mostra di mail-art e digital-art “Il pianeta azzurro” - 2016
• Datore di lavoro: SACS (Spazio arte contemporanea sperimentale)
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano)
• Principali mansioni:
o catalogazione delle opere
o progetto grafico della brochure, dei manifesti e del catalogo.
o realizzazione ebook del catalogo (Pagine visuali)
o allestimento mostra.

Realizzazione e aggiornamento del sito web del SACS (Spazio Arte Contemporanea Sperimentale).
• lavoro di pianificazione dei contenuti
• progettazione web

2011:
Addetta al progetto Nati per Leggere per la Biblioteca “A. Aonzo” di Quiliano realizzato presso l’asilo nido “Piccole birbe”.
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano)
• Principali mansioni:
Scelta e lettura dei libri da leggere ai bambini negli incontri di lettura all’asilo.
Creazione di pannelli (testo, illustrazioni) con il personaggio di Dragoleo (argomenti concordati con le educatrici: le espressioni del viso, Il Natale, i colori, il mare, il bosco, la fattoria, gli amici).

Libro fantasy realizzato con Franca Maria Ferraris “Aquilius e la Stirpe del Drago”. Progetto grafico e artistico di Cristina Sosio, testi di Franca Maria Ferraris e illustrazioni di Cristina Sosio. Pubblicato da De Ferrari Editore (Genova)
• Principali mansioni:
o realizzazione dell’impaginazione e delle illustrazioni, del sito web e della grafica per la pubblicizzazione delle presentazioni.

Dal 2011:
Mostra Bazarte (mostra diffusa in sei sedi del Quilianese) - 2011
Mostra DIFFUSA (mostra diffusa in sei sedi del Quilianese) - 2013
Mostra DIFFUSA (mostra diffusa in cinque sedi del Quilianese) - 2015
Mostra DIFFUSA (mostra diffusa in cinque sedi del Quilianese) - 2017
• Datore di lavoro: SACS (Spazio arte contemporanea sperimentale)
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano)
• Principali mansioni:
o collaborazione al coordinamento generale
o progetto grafico della brochure, dei manifesti, dello striscione e dei pannelli.
o allestimento varie mostre.

2013:
Realizzazione del logo del Parco Archeologico naturalistico di San Pietro in Carpignano
• Datore di lavoro: Comune di Quiliano
• Settore: Ambiente (Assessorato all’ambiente del Comune di Quiliano)
Realizzazione del logo e della segnaletica interna per la Biblioteca Civica A. Aonzo di Quiliano
• Datore di lavoro: Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Sabazia
• Settore: Culturale (Assessorato alla Cultura del Comune di Quiliano)

2014:
Realizzazione del libretto illustrato “Dragoleo e Dragolina nel mondo Sottosopra” per il progetto
“(Im)pari a scuola... scuola per i pari” per la valorizzazione delle differenze di genere.
Ente capofila: Comune di Quiliano; Scuola capofila: Istituto Comprensivo Quiliano, con la collaborazione: Comune di Vado Ligure, ACLI Coordinamento Donne.
Realizzazione dell’impaginazione, delle illustrazioni e del logo del progetto.

2015:
Realizzazione dei video d’animazione per la promozione dei prodotti De.C.O. del Quilianese
In occasione di Agrigusta 2015 nella Biblioteca Civica di Quiliano è stato creato un percorso creativo attraverso video d’animazione, schede illustrative dei prodotti e laboratori creativi.
In questo modo i bambini, ma anche gli adulti, possono conoscere i prodotti De.C.O. del Quilianese con Val, l’albicocca di Valleggia, Lele, il miele, Bric, il cavolo, Gino, il formaggio,Otto, il chinotto, Olly, l’oliva, Buz, l’uva del Buzzetto e Gren, l’uva della Granaccia.
I video sono visibili sul sito del Comune di Quiliano e sul canale Youtube della Biblioteca.

2019:
Illustrazioni e impaginazione del libro "La casa infestata" di Charles Dickens. Black Dog edizioni

2020:
Illustrazioni e impaginazione del libro "Storie di goblin e fantasmi" di Charles Dickens. Black Dog edizioni

2021:
Illustrazioni e impaginazione del libro "SANN-A: briciole di storia e pizzichi di etimologia" di Simonetta Bottinelli. Black Dog edizioni

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ISTRUZIONE E FORMAZIONE
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1989 – 1993
Liceo artistico “A. Martini”, Savona.

1995 – 2000
Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova
Principali materie:
Pittura
Anatomia artistica
Storia dell’arte
Tecniche pittoriche
Tecniche dell’incisione
Tecniche grafiche speciali
Critica d’arte
Pedagogia e didattica dell’arte
Fenomenologia delle arti contemporanee
Teoria della percezione e psicologia della forma.
Laurea accademica a indirizzo pittura
Tesi: La tipologia del tondo nel Rinascimento
Materia: tecniche pittoriche e pittura
Relatore: Prof. Paolo Bensi
Votazione: 110 e lode.

2005 – 2007
Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova
Principali materie:
Laboratorio di pittura
Laboratorio di decorazione
Laboratorio di grafica
Digital video
Elementi di museologia e museografia
Storia dell’arte
Anatomia artistica
Lingua inglese
Informatica
Laurea accademica di 2° livello in arti visive e discipline dello spettacolo a indirizzo pittura
Tesi: Villa Groppallo. Nuove strategie e strumenti di sviluppo del Museo Civico di Vado Ligure
Materia: museologia/museografia, grafica, video digitale.
Relatore: Prof. Giulio Sommariva
Correlatore: Prof. Roberto Verace
Votazione: 110 e lode con diritto di pubblicazione.
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CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI
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• Creazione di loghi, di segnaletica interna e di pannelli didattici.
• Progetti grafici e impaginazione di pubblicazioni

Realizzazione di
o Elaborazioni digitali e fotoritocco
o Simulazioni computerizzate in 2D e 3D
o Illustrazioni
o Video digitali
o Book-trailer
o Siti Web
o Animazioni 2D e 3D
o Grafica e impaginazione libri

• Attività e competenze per i servizi di biblioteca
o Assistenza agli utenti
o Servizio di prestito
o Assistenza bibliografica
o Ricerche tramite internet e assistenza per le postazioni multimediali
o Conoscenza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
o Catalogazione dei materiali della biblioteca.
o Gestione dei data base sia per la consultazione in locale sia in remoto
o Promozione del materiale librario
o Progettazione di servizi in base alle esigenze degli utenti.
o Sviluppo di particolare servizi per le esigenze di gruppi particolari
o Creazione e gestione del sito della biblioteca e delle pagine Facebook

Realizzazione della didattica e di presentazioni multimediali per musei e biblioteche:
o Lezione didattica
o Presentazione multimediale illustrativa dell’argomento
o Creazione di un elaborato artistico da parte dei bambini.
Presentazioni multimediali realizzate:
Vita e opere di Arturo Martini, vita e opere di Achille Cabiati, tecnica dell’affresco, tecnica dell’incisione: acquaforte, tecnica della vetrata, tecnica della “diarte”, Il Tricolore (1861-2011).
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PRIMA LINGUA
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Lingua italiana
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ALTRE LINGUE
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Lingua inglese: idoneità conseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Genova.
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CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI
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• Servizi agli utenti in Biblioteca: capacità di comunicare positivamente con gli altri, di comprendere le esigenze degli utenti
• Allestimento e gestione delle mostre
• Coordinamento eventi
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CAPACITÀ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE
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• Capacità organizzative e capacità di lavorare con gli altri per offrire un servizio bibliotecario efficace
• Coordinamento del gruppo di lavoro per la realizzazione della pubblicazione “Vie storiche del Quilianese”, con relativa progettazione delle attività legate alla promozione:
o presentazione della pubblicazione
o mostra illustrativa della pubblicazione con attività didattica per le scuole
o conferenze di presentazione dei singoli percorsi
• Coordinamento della didattica nella biblioteca civica A. Aonzo di Quiliano
• Direttore artistico del Sacs del Comune di Quiliano (collaborazione all’organizzazione e alla progettazione degli eventi)
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CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE
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Idoneità informatica conseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Genova
Ottima conoscenza di programmi:
• Word
• Excel
• Powerpoint
• Publisher
• Adobe Photoshop
• Adobe Illustrator
• Adobe Premiere Pro
• Adobe Flash
• Adobe Dreamweaver
• Adobe InDesign
• Blender 3D
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CAPACITÀ E COMPETENZE ARTISTICHE
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Realizzazione di:
Oli su tela, su tavola e su carta a mano
Copie d’autore
Incisioni: acquaforte, acquatinta, puntasecca, cera molle, maniera nera
Decorazioni d’interni
Illustrazioni
Video digitali
Animazioni 3D
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ESPERIENZE ARTISTICHE PRINCIPALI
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Dal 1999 realizzazione di mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in Italia e all’estero.
La più recente:
COLOR Y VIDA: 20 ARTISTI PER FRIDA KAHLO
Organizzata dall’associazione “R. Aiolfi” di Savona e dalla Fondazione Casa America di Genova.
Palazzo San Giorgio, Genova. 16 gennaio - 21 febbraio 2015.

• Dal 2000 al 2007, su invito della Banca Nazionale del Lavoro di Savona, partecipa alle manifestazioni di Telethon.
• Alcune sue incisioni sono state scelte dalla poetessa Franca Maria Ferraris per illustrare il suo libro “Le parole del mare” e “La grazia dei riflessi”.
• Alcune sue incisioni sono presenti nella pubblicazione “Vie storiche del Quilianese” del Comune di Quiliano
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ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE
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Corso per l’informatizzazione del Museo Civico di Vado Ligure (25/11/2003 – 4/12/2003)
Corso per la catalogazione bibliografica (2008, Regione Liguria)
• Regole di catalogazione per autore
• Catalogazione descrittiva in SBN
• Catalogazione semantica
• Catalogazione in SBN del materiale audio e video
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PATENTE
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Patente B
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ULTERIORI INFORMAZIONI
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Socia:
dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri di Bordighera (IM)
dell’Associazione Aiolfi di Savona
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Tesi corso di pittura - Tecniche pittoriche(clicca qui per leggere)

In occasione del Natale 2014 ho presentato la mia tesi nell'ambito di un'iniziativa della Biblioteca Civica Andrea Aonzo di Quiliano.

Atmosfere di Natale
La Biblioteca Civica A. Aonzo presenta giovedì 4 dicembre 2014
"Natale in versi" a cura di Simonetta Bottinelli
"I deschi da parto: dipinti legati alla nascita" con esposizione di alcune opere a cura di Cristina Sosio
Esposizione di Natività in ceramica realizzate da Gabriella Giusto
Coordinamento Franca Pellegrino

Riporto qui di seguito una sinossi della tesi e le slide presentate all'evento:

La tipologia del tondo nel Rinascimento

Laurea accademica a indirizzo pittura
Tesi: La tipologia del tondo nel Rinascimento
Materia: tecniche pittoriche e pittura
Relatore: Prof. Paolo Bensi
Votazione: 110 e lode.

Slide pdf Le schede sono corredate dalle immagini e dagli schemi

Il desco da parto era un'usanza squisitamente fiorentina. Si trattava di grandi vassoi, spesso coperti da un panno di protezione, sui quali venivano posti dolciumi e doni che venivano donati alle partorienti. Solitamente erano dipinti sulla faccia anteriore con scene di argomento sacro, storico o mitico allusive alla nascita e sul lato posteriore con gli stemmi degli sposi. Poi con il tempo divennero i preziosi e raffinati manufatti lignei con cornici dorate e intagliate realizzati da importanti pittori.

Pontormo (Carucci Iacopo)
Nascita di S. Giovanni Battista
Desco da parto Aldighieri della Casa, primogenito di Girolamo della Casa e Lisabetta Tornaquinci
1526
Olio su tavola
Galleria degli Uffizi, Firenze
Diametro cm 48

Retro stemmi di Girolamo della Casa e di Lisabetta Tornaquinci

Copia da Pontormo - Desco da parto Retro Stemma della famiglia degli Ughi e  degli Antinori

Questa usanza è citata dai più celebri trattati della letteratura artistica da Cennino Cennini nel 1390 a Giorgio Vasari nel 1568, ma del loro uso si ha memoria anche nella ricca documentazione iconografica del primo Quattrocento.

In questa immagine del l'affresco del Duomo di Prato che raffigura la Natività della Vergine, realizzato da Paolo Uccello tra il 1434 e il 1445 vediamo, in un contesto molto realistico, la fantesca che sorregge uno di questi deschi da parto in su cui sono appoggiate le ampolle del vino mentre un'altra lava le mani della puerpera in un bacile metallico.

Paolo Uccello (Paolo di Dono)
Nascita della Vergine
affresco
1434 circa
Prato - Duomo
Cappella dell’Assunta

Anche nell'affresco di Domenico Ghirlandaio La natività di Maria della cappella Tornabuoni nella Basilica di Santa Maria Novella si può vedere la fantesca che si avvicina a Elisabetta portare un desco da parto coperto da un drappo per proteggerlo.

Domenico Ghirlandaio
Nascita di San Giovanni Battista
Affresco
1485
Cappella Tornabuoni nella Basilica di Santa Maria Novella

Un altro esempio si ha all'interno di un desco da parto di Masaccio che raffigura la natività della Vergine. Qui possiamo vedere una donna che porta un desco da parto preceduta da una coppia di trombettieri sui cui stendardi campeggia il giglio simbolo di Firenze. Questo fa presumere che il desco di Masaccio fosse stato ordinato da una ricca famiglia fiorentina.

Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai)
La Natività della Vergine (fronte)
1427-1428
Tempera su tavola
Staatliche Museen, Berlino
Diametro cm 118

Già dalla fine del trecento in Toscana era offerto alla puerpera una coppa d'argento recante gli stemmi delle due casale. Nel Quattrocento veniva donata colma di pinocchiati e spesso era accompagnata da un piatto metallico.

BOX
I pinocchiati sono un dolce a base di pinoli che si prepara spesso per Natale in Toscana e in Umbria.
350 gr di zucchero
150 gr di pinoli
150 ml di acqua
Buccia grattugiata di un limone oppure
100 gr di cacao amaro in polvere e una bustina di vanillina.

Far asciugare i pinoli a 180° per qualche minuto.
Unire l'acqua alla zucchero e portare ad ebollizione. Quando il composto avrà raggiunto una certa vischiosità unire i pinoli e la scorza di limone.
Amalgamare gli ingredienti e stendere il composto sulla carta da forno o su delle ostie per dolci.
Di solito questi dolci sono a forma di losanga e serviti nelle due versioni al limone e al cioccolato. Il contrasto tra i due colori le decorazioni degli stendardi, degli scudi, dei gonfaloni e alle fazioni i Bianchi e i Neri tipiche delle città del e Medioevo.

Ben presto queste coppe vennero sostituite da veri e propri dischi di legno, in un primo tempo molto semplici, fino a diventare dei veri dipinti autonomi preparati con l'imprimitura in gesso, secondo la tecnica narrata da Cennino Cennini nel celebre trattato “Il libro dell'arte". Queste dipinti venivano appesi a guisa di ornamento nelle camere delle famiglie più ricche, le uniche a potersi permettere commissioni di questo genere.

Uno dei più celebri esempi di questo soggetto d'uso a destinazione aristocratica è il desco da parto Il Trionfo della Fama (la cui iconografia si ispira ai Trionfi di Petrarca) realizzato nel 1449 da Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia (fratello di Masaccio) per la nascita, nel 1449, di Lorenzo in Magnifico.
Nell'inventario alla morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492 è indicato che il desco da parto donato da suo padre Pietro di Cosimo de' Medici alla moglie di Lucrezia Tornabuoni, è stato custodito gelosamente nelle proprie stanze fino alla sua morte.

BOX
Giovanni di Ser Giovanni, detto lo Scheggia (1406-1486)
Trionfo della fama (fronte) e Stemmi dei Medici e dei Tornabuoni
1449
Tempera su tavola
Nel York, Metropolitan Museum
Diametro cm 62,3

Prima di vedere alcuni esempi è bene sottolineare che il formato tondo dei dipinti, che godette di una vasta popolarità a Firenze dalla metà del XV secolo all'inizio del XVI, derivò dai i deschi da parto anche se il formato tondo fu utilizzato fin dall'antichità.

Alcuni dei maggiori capolavori del Rinascimento sono dipinti su tavole di formato circolare. Forma perfetta e simbolica, il tondo presentava numerose difficoltà di composizione, la cui sfida fu raccolta da Botticelli, da Michelangelo, da Raffaello e da tanti altri importanti artisti. In queste tavole la Madonna e gli angeli seguono l'incurvamento dello spazio, come per entrare tutti davanti ad un obbiettivo.

Rapporto di interdipendenza tra composizione e formato

E' opportuno quindi considerare il rapporto di interdipendenza tra composizione e formato.
La cornice è intimamente legata alla composizione che racchiude, per cui le due configurazioni, quella racchiusa e quella di contenimento, possono considerarsi spazialemente continue, e la struttura dell'una può esaltare quella dell'altra, come avviene nella Madonna del Magnificat e nella Madonna della Seggiola.
A volte, invece, la cornice sembra avere la funzione di un finestra della quale si scorge una scena più o meno lontana, che continua oltre i limiti della cornice stessa come nel tondo di Masaccio.

BOX
Sandro Botticelli
Madonna del Magnificat
1485
Tempera su tavola
Galleria degli Uffici,  Firenze
Diametro cm 118

Se in alcuni casi le figure e l'architettura non riecheggiano l'andamento circolare del formato, come invece avviene nella Madonna del Magnificat, sono il centro, il diametro e i raggi a diventare i perni della composizione, determinando una distribuzione degli elementi compositivi che li ricollega al formato circolare, senza pertanto riecheggiare il suo andamento esterno.
Così, si può affermare che il formato non impone un andamento alla composizione, ma è sfruttato dall'artista secondo le sue necessità espressive.

BOX
Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai)
La Natività della Vergine (fronte), Putto (retro)
1427-1428
Tempera su tavola
Staatliche Museen, Berlino
Diametro cm 118

Gradatamente durante il Quattrocento si scoprono le leggi proprie della tipologia del tondo. Se in un primo tempo la pittura rappresenta figure e scene con il realismo proprio di dipinti di altro formato, soltanto verso la fine del secolo riconosce al formato circolare un carattere ideale, adatto ad accogliere forme di bellezza ideale.
Quello della "bellezza ideale", pura armonia di spirito e natura, riflesso, nelle forme corporee, della luce di Dio, costituì il supremo ideale del Rinascimento a cui aspirano gli scrittori, i poeti ed i pittori dell'epoca.

Va detto anche che il tondo tende ad accentuare la zona di mezzo, nel senso che, mediante la semplice posizione, esso può dare risalto ad un oggetto o ad una zona, che, altrimenti, risulterebbero visivamente irrilevanti.
Botticelli dell'"Adozione dei Magi" di Londra dipinge la Vergine con il Bambino al centro del tondo. Pur non risultando, nè per dimensioni nè per distacco spaziale, in mezzo ad una folla di astanti, essa, per il fatto di trovarsi al centro, risulta l'elemento centrale della scena.

BOX
Sandro Botticelli (Alessandro Filipepi)
Adorazione dei Magi
1473 circa
Tempera su tavola
National Gallery,  Londra
Diametro cm 131,5

Il centro del tondo spesso evidenzia una sorta di competizione fra la Vergine ed il Bambino Gesù. Questo delicato problema teologico della competizione fra Maria e il Cristo è riproposto da Raffaello nella Madonna della Seggiola: il braccio della Madre offre una base e un sostegno al braccio del Bambino, ma ancora una volta, come in altri tondi, è il Figlio a predominare,  perchè la punta del suo gomito si trova esattamente al centro del tondo.

BOX
Raffaello Sanzio
Madonna della Seggiola
1514
Olio su tavola
Palazzo Pitti, Firenze
Diametro 71 cm

Questo potere del tondo di accentuare la zona di mezzo si coglie anche nella Madonna della Melagrana in cui il capo del Bambino che si trova in grembo alla Madre, troneggia al centro. Filippo Lippi, nel Tondo Bartolini, dipinge la Madonna così in basso che il suo capo viene ad occupare il centro del tondo.

BOX
Sandro Botticelli (Alessandro Filipepi)
Madonna della melagrana
1487 circa
Tempera su tavola
Uffizi - Firenze
Diametro cm. 143,5

Filippo Lippi
Madonna col Bambino (Tondo Bartolini)
1452
Tempera su tavola
Palazzo Pitti, Firenze
Diametro cm 135

Ma se disporre nel centro di un tondo determinate figure equivale a farne il tema dominante, allontanandole dal centro si imprime un movimento alla composizione, la si rende attiva.
Nel Tondo Doni di Michelangelo la base centrale è il ventre della madre, il grembo dal quale è scaturita la storia narrata. Da esso veniamo innalzati, attraverso il braccio alzato della Madonna, fino alla sede della costellazione famigliare. Non coglieremmo la stessa intensità della triade delle teste se questo gruppo, strettamente ravvicinato, non fosse situato più in alto del centro.

BOX
Michelangelo Buonarroti
Tondo Doni
1504-1506
Tempera grassa su tavola
Galleria degli Uffici,  Firenze
Diametro 120 cm

Tecnica pittorica

Botticelli - 1483 - Tempera su tavola

1. supporto (tavole di pioppo)
2. stesura di colla (colla animale)
3. impannatura(tela di lino)
4. gesso grosso (gesso e colla animale)
5. gesso sottile (8 strati di gesso e colla animale)
6. Disegno a carboncino (di salice)
7. disegno a inchiostro (nero di carbone e gomma arabica)
8. applicazione dell’oro (bolo e albume d’uovo - oro)
9. Pigmenti + tuorlo d’uovo + aceto + vernice

Michelangelo - 1503 - Tempera grassa su tavola

1. supporto (tavole di pioppo)
2. impannatura (tela di lino solo in alcune parti)
3. gesso (dato in più stesure)
4. strato di colla animale
5. imprimitura bianca
6. disegno a carboncino
7. Pigmenti + tuorlo + olio di lino

Raffaello - 1514 - Olio su tavola

1. supporto (tavole di pioppo)
2. gesso (gesso e colla animale)
3. imprimitura (biacca e olio)
4. disegno preparatorio (rosso, probabilmente carminio)
5. imprimitura rossa (ocra rossa e olio su diverse parti)
6. Pigmenti + olio di lino o di noce

Tesi di specializzazione - Museologia e Video digitale (clicca qui per leggere)

Villa Groppallo Nuove strategie e strumenti di sviluppo del Museo Civico di Vado Ligure

Compendio della tesi che ne illustra le varie parti.

Laurea accademica di 2° livello
in arti visive e discipline dello spettacolo a indirizzo pittura
Tesi: Villa Groppallo. Nuove strategie e strumenti di sviluppo del Museo Civico di Vado Ligure
Materia: museologia/museografia, grafica, video digitale.
Relatore: Prof. Giulio Sommariva
Correlatore: Prof. Roberto Verace
Votazione: 110 e lode con diritto di pubblicazione.

Introduzione

Tutti i musei si impegnano ad attuare nuove strategie per offrire ai propri visitatori una vasta gamma di servizi. Le offerte di un museo sono costituite prevalentemente da un insieme di cinque elementi fondamentali.
Il primo è l’ambiente del museo stesso, l’architettura esterna ed interna e la disposizione dello spazio.
Il secondo sono gli oggetti, le collezioni e le esposizioni.
Il terzo è costituito dai materiali necessari all’interpretazione, come i pannelli, i testi, i cataloghi, ecc…
Il quarto sono i programmi del museo, come le conferenze, gli spettacoli e gli eventi sociali.
Il quinto è composto dai servizi dello stesso, quali l’accoglienza e l’orientamento dei visitatori, lo shopping e la predisposizione dei posti a sedere.
Le nuove strategie e i nuovi strumenti di sviluppo che ho progettato per Villa Groppallo, il Museo Civico di Vado Ligure, cercano di dare spazio ad almeno quattro dei cinque elementi indicati più sopra, perché un visitatore deve essere messo a proprio agio nel museo e sentirsi soddisfatto una volta conclusa la visita.
Lavorando in questo Museo da diversi anni come assistente museale, ho potuto via via notare quali sono i servizi che si potrebbero sviluppare o creare, e, soprattutto, cogliere le opinioni dei visitatori che, pur essendo soddisfatti della visita, spesso si fermano a parlare con me, non solo di ciò che è loro piaciuto, ma anche delle cose che si potrebbero migliorare o inserire.
Tutto ciò è molto utile, perché equivale ad una ricerca tra il pubblico volta a rendere più efficienti i servizi del Museo Civico.
Ho tralasciato, tra le cinque offerte del museo, di soffermarmi su quella relativa ai programmi, che risultano soddisfacenti, poiché durante l’anno si realizzano diverse mostre che ottengono un buon successo; ogni due anni, poi, è dedicata una mostra ad uno degli Artisti Vadesi. Ne sono già stati protagonisti, e con ottimi risultati, Mario Raimondi e Achille Cabiati (Mario Raimondi, 1898-1953, 2003; Achille Cabiati, Una storia d’amore, 2005).
Si dà spazio anche a conferenze a tema e a presentazioni di libri legate ad una mostra (al piano superiore si trova la Biblioteca Civica con la quale c’è attiva  collaborazione).
Il Museo è dotato pure di una stanza, la cappella della Villa, che viene utilizzata per le mostre private e per quelle organizzate dal Museo stesso.
Per quanto riguarda l’ambiente, va sottolineato che esso, nonostante si trovi in una dimora storica e debba quindi sottostare ai vincoli della struttura, ha una buona visibilità, essendo Villa Groppallo situata sulla Via Aurelia, proprio di fronte alla passeggiata a mare.
Purtroppo, e questo è causa di alcune lamentele di visitatori che non conoscono la località, la segnaletica esterna è praticamente assente, non solo nelle immediate vicinanze della Villa, ma anche di fronte alla Villa stessa.
Essendo questa una dimora storica, è naturale che eserciti un certo fascino sul visitatore, che spesso chiede informazioni sul suo passato, e talora anche su Vado Ligure, cittadina notoriamente incline all’arte, che può vantare tra i suoi artisti uno scultore come Arturo Martini.
All’interno della Villa, al piano terra, si trova il Museo e al piano superiore la Biblioteca Civica.
Nonostante il Museo abbia dovuto adeguarsi alla disposizione delle stanze della Villa, il suo percorso risulta ben organizzato: inizia con gli Artisti Vadesi, per continuare nelle due sale dedicate al Premio Vado e concludersi nella grande sala absidale dedicata ad Arturo Martini.
Soltanto la sala Queirolo risulta decentrata, cosa giustificata dal fatto che l’epoca dei suoi quadri è completamente diversa da quella dei quadri delle altre sale.
Il problema principale è costituito dalla dimensione delle stanze che, nonostante la loro bellezza (tutte sono dotate di volte a crociera), sono troppo piccole per accogliere le opere dell’intera collezione; lo è in particolare la stanza degli Artisti Vadesi, dove le teche poste di fronte alle finestre ne riducono la visibilità.
La sala grande del Premio Vado è inoltre adibita a sala conferenze e quindi in gran parte occupata da sedie.
L’ambiente, comunque, risulta tranquillo ed accogliente, come è giusto che sia quello di un museo, che dovrebbe suscitare nei visitatori un senso di benessere fisico e psicologico, tale da creare uno stacco dalla quotidianità.
Nel mio progetto sarà tenuto in considerazione questo aspetto: verranno inserite altre sale, reso più accogliente l’ingresso e il bookshop, le sale esistenti saranno più confortevoli e più legate al parco, che diventerà zona di relax. Verrà pure inserita la segnaletica interna, ora mancante.
Tutto questo a vantaggio delle collezioni, che devono essere valorizzate al massimo, essendo queste l’anima del Museo.
Quello che conta è soddisfare il bisogno di conoscenza del visitatore, senza rischiare di annoiarlo.
A tale scopo può essere di aiuto proporre la visione di video che illustrino la collezione del Museo ed anche gli altri monumenti della città, secondo un itinerario artistico che ha come fulcro Villa Groppallo.
Questo discorso dovrebbe poter coinvolgere anche i ragazzi che, purtroppo, non frequentano molto i musei. Penso possano rispondere allo scopo i laboratori didattici per le scuole e per i singoli, che propongono lezioni di educazione artistica sugli artisti del Museo, sulle loro tecniche e sulle varie epoche artistiche.
Ad ampliare il discorso sarebbero utili pannelli informativi multimediali.
Può aiutare le persone a comprendere meglio le cose anche la presenza di un buon catalogo che, peraltro,  deve essere semplice e dotato di una buona veste grafica.
Poiché il visitatore spesso richiede un depliant, nel mio progetto ne ho inseriti due: uno legato prevalentemente al Museo; l’altro, più grande, corredato della cartina di Vado Ligure, per indicare quali sono le emergenze architettoniche ed artistiche da ammirare, una volta conclusa la visita a Villa Groppallo.
Per quanto riguarda i servizi del Museo (quinto punto), si è sempre cercato di fare il possibile per mettere a suo agio il visitatore e per realizzare visite guidate tali da coinvolgere veramente chi vi partecipa.
Ho pensato di liberare dalle sedie la stanza ora adibita a sala conferenze per dotarla di piccoli divanetti che permettano di ammirare le opere in tutta tranquillità.
Anche gli articoli di vendita hanno la loro importanza, perché al visitatore piace portare via con sé un piccolo ricordo del museo.
Trovo importante, inoltre, che esso sia dotato di un logo che rispecchi la collezione e che sia semplice, diretto, attraente e facile da ricordare, tale da diventare un marchio sinonimo di qualità e cortesia.
Si cercherà dunque di sviluppare un progetto che valorizzi il Museo Civico di Villa Groppallo, nel pieno rispetto delle sue strutture architettoniche: si tratta dell’inserimento di nuove stanze, di un padiglione adatto ad ospitare conferenze, rinfreschi e mostre, e della sistemazione del parco che ora non viene utilizzato in nessun modo.
Il progetto prevede anche lo sviluppo dell’apparato didattico e di promozione.

Pannello

Progetto per il nuovo allestimento del Museo e per la sistemazione del parco

Un museo deve fare il miglior uso possibile della propria struttura. Nel caso di Villa Groppallo esso ha dovuto adeguarsi agli spazi già esistenti, che risultano comunque ben sistemati. Sarebbe però necessario l’ampliamento del percorso museale nella sala degli Artisti Vadesi, dove le opere ora risultano sacrificate: troppo vicine le une alle altre e, per la posizione delle teche davanti alle finestre, non ben visibili.
Potrebbe contribuire ad ampliare gli spazi a disposizione un padiglione da adibire a sala conferenze e sala per rinfreschi (potrebbe anche essere utilizzato per i banchetti nuziali, poiché ora i matrimoni civili si celebrano al piano superiore della Villa, in una suggestiva sala affrescata, detta appunto Sala dei matrimoni).
Tutto questo consentirebbe di liberare la seconda sala del Premio Vado dalle sedie, che ostacolano la visione delle opere, e di sostituirle con alcuni divanetti, per creare uno spazio in cui i visitatori possano sedersi e rilassarsi, avvolti dal silenzio che regna nella Villa, nonostante essa si trovi di fronte alla Via Aurelia.
Tutte queste varianti saranno messe a punto senza che la struttura della Villa subisca delle modifiche sostanziali; verranno infatti sfruttate le grandi finestre e i muri già esistenti.
Il lavoro è iniziato con l’analisi del sito, cioè con la raccolta di tutti i dati relativi al Museo e al parco. Una volta raccolti ed analizzati, si è proceduto all’impostazione degli stessi, cioè all’elenco di tutti gli obiettivi principali, alla luce delle necessità e dei nuovi servizi che si vogliono realizzare.

Ampliamento del museo

La Villa, nella parte Sud, è corredata di un muro di cinta che riprende esattamente quello della cappella sul lato opposto, ed è peraltro dotato delle aperture per le  eventuali finestre. Ho pensato quindi di sfruttarlo per l’ampliamento del Museo, perché con l’aggiunta di due muri è possibile ottenere un vano uguale a quello della cappella. Il terrazzo, che si estende per tutta la lunghezza della Villa, in virtù della nuova costruzione risulterà ampliato.
Sul lato Sud di questa nuova stanza è possibile ricavare un piccolo vano da utilizzare per la sistemazione delle opere che, in occasione dell’allestimento delle mostre, vengono momentaneamente tolte dal percorso museale.
Per unire la stanza alla Villa ho progettato un vano semicircolare composto da vetrate. Al fine di evitare di aprire nuove porte nel muro perimetrale, è possibile trasformare in porta una delle grandi finestre della sala degli Artisti Vadesi.
In questo ambiente semicircolare potrebbero trovare spazio le opere scultoree. Il tutto nel rispetto delle caratteristiche architettoniche della Villa.
Da questa nuova costruzione è possibile accedere al parco. Invece, alla sala degli Artisti Vadesi si accede attraverso una rampa che può essere utilizzata dai disabili (il dislivello da superare è di 35 cm).
Il padiglione per le conferenze sorgerà vicino alla nuova stanza. La sua struttura si ispira a quella delle serre delle ville di campagna del Settecento, dove i nobili si trasferivano per sfuggire alla calura estiva.
Sulla scia delle “conservatories” inglesi, prime eleganti e maestose costruzioni in ferro e vetro, sorte sul finire del XVIII secolo, la grande serra favoriva la coltivazione di ciò che il clima rigido avrebbe inesorabilmente proibito ed allo stesso tempo permetteva di trasferire le piante all’esterno nei mesi estivi, diventando così luogo ideale per balli e ricevimenti.
Dall’originaria funzione di protezione per piante mediterranee e fiori tropicali, la serra si trasformava poi, nel tempo, in vere e proprie stanze: luminosi scrigni di vetro, utilizzati di volta in volta come sale e studi, da cui poter godere della vista della natura circostante ed in cui, allo stesso tempo, essere protetti dai rigori del clima e da sgradite e inopportune intrusioni di animali ed insetti.
Di dimensioni più contenute e dotate di sofisticati sistemi di ventilazione e riscaldamento, ma sempre ricche di vegetazione dal sapore esotico, le odierne serre inglesi sono popolate da vecchie stampe botaniche, da comode poltrone in vimini e da tavoli dai colori pacati.
Il padiglione da me progettato, composto da vetrate alternate a colonne, è proprio come una serra.
Le vetrate seguono l’andamento delle grandi finestre della Villa; quella centrale reca inciso sul vetro il logo del Museo e le sue iniziali. All’interno si apre un ampio spazio interrotto dalle colonne e sui lati corre un muretto che può essere utilizzato come un piccolo sedile.
Sul fondo del padiglione ho sistemato uno schermo da utilizzare per le conferenze.
Ai lati dell’ingresso si trovano due vani: l’uno è utilizzato per i servizi igienici (è dotato anche di servizi per i disabili), l’altro potrebbe fungere da ripostiglio.
Ai lati delle colonne interne è possibile inserire dei pannelli (cm 150 x 100) da usare, nell’allestimento delle mostre, come supporti per i quadri.
Tutte le vetrate sono dotate di tende scorrevoli che riparano dal sole e, durante le conferenze, creano l’oscurità necessaria per la visione di eventuali filmati.
La sala è dotata di un sistema di ventilazione e riscaldamento; le sue luci sono alimentate da pannelli solari posti sul tetto che contribuiscono anche all’illuminazione del parco.
Un piccolo corridoio, che sbocca nella seconda sala del Premio Vado, rende possibile l’accesso alla Villa: allo scopo è stata sfruttata anche qui una delle ampie finestre e, per superare il dislivello tra i due pavimenti, è stata inserita una rampa che permetta l’ingresso anche ai disabili.
Naturalmente, il padiglione è dotato di aperture sul parco, con il quale ha un profondo legame: due sul lato Est e una sul lato Ovest (anche qui non mancano le rampe di accesso).
La nuova struttura, comunque, può essere isolata dal resto del Museo semplicemente chiudendo la porta del corridoio che la collega alla Villa. In questo modo, è possibile utilizzarla per manifestazioni di altro genere.

Sistemazione del parco

Con l’inserimento di queste nuove strutture si è reso necessario rivedere anche il parco, che ora versa in uno stato di abbandono e non viene utilizzato.
La presenza di aiuole con piccole statue raffiguranti personaggi delle fiabe potrebbe essere un punto di attrazione, perché l’ambiente non deve essere vissuto solo dagli adulti, ma anche dai bambini: un “parco delle fiabe” potrebbe invogliarli a frequentarlo e quindi avvicinarli al Museo.
Il parco risulta diviso dalla Villa in due zone.
Nella parte Sud, dove sorge il padiglione, si disegnano due aiuole con la statuina di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e quella della “Sirenetta”, circondate da fiori e ombreggiate da alberi di frassini e aranci amari.
L’angolo ad Ovest è  occupato da un gazebo, utilizzabile per rinfreschi ed inaugurazioni.
Alla destra del padiglione alcuni scalini e una rampa per i disabili permettono di superare un dislivello di 60 cm che divide la parte Sud del parco.
Trova il suo spazio vicino al padiglione anche la statuina di “Cappuccetto rosso”, mentre lungo il muro Ovest si possono ammirare “Pinocchio” e il “Gatto con gli stivali”.
Lungo il muro di cinta, proprio davanti all’uscita di emergenza della Villa, una serie di arbusti disegna su un selciato le iniziali di Villa Groppallo. Da qui si diramano tre percorsi pedonali che conducono il visitatore verso il Museo e verso le due sezioni del parco.
Tutto questo è ben visibile dal terrazzo sopra la sala  absidale che si apre sul parco.
La zona a Nord è divisa in due sezioni da una siepe: l’una ha funzione di parcheggio, l’altra, con panchine e fioriere, offre un momento di relax all’ombra delle grandi magnolie. In questa parte ho sistemato il Monumento ai Caduti di Eliseo Salino.
Infine, per dare visibilità all’ingresso della Villa, sono stati eliminati i parcheggi che ne impedivano la visuale, sostituendoli con fioriere recanti la scritta “VG”, “Museo Civico” e “Biblioteca Civica”.
I terrazzi sono abbelliti con vasi di fiori e arbusti.

Sistemazione della biglietteria

L’ingresso, pur mantenendo le sue caratteristiche fondamentali, è stato reso più funzionale.
Sostituisce la scrivania un bancone ad elle, composto da uno spazio utilizzabile per esporre gli articoli di vendita e da un pannello con il logo del Museo.
A fianco alla porta trova posto un piccolo armadio, accanto al quale è sistemata la bacheca per l’esposizione dei libri.
Uno scaffale dai ripiani irregolari arreda la parete di fondo.
Sempre in prossimità della porta fa bella mostra di sé un pannello didattico recante le indicazioni riguardanti il Museo.

Pannello

Progetto dell’apparato didattico del Museo

L’apparato didattico di un museo è molto importante, perché risponde al bisogno di conoscere del visitatore. È opportuno quindi prevedere dei pannelli con le notizie riguardanti il contenuto delle sale: le descrizioni devono essere semplici ed esaurienti, tali da non stancare chi legge.
Ho previsto pertanto un pannello d’ingresso che permetta di orientarsi nel Museo, un pannello multimediale all’inizio del percorso museale, quattro pannelli di sala che illustrino la collezione del Museo: Artisti Vadesi e loro tecniche; Premio Vado, Arturo Martini.
Ho modificato anche le didascalie, dando loro una veste grafica nuova.

Logo

Innanzitutto un museo deve avere un logo, perché anche un’immagine efficace può invogliare le persone a visitarlo. Questa deve essere semplice, diretta, viva e facile da ricordare.
Nel momento in cui il logo diventa familiare, nella mente del fruitore si associa a un insieme di aspettative e di vantaggi positivi, come la qualità, la fiducia, l’affidabilità.
Il logo è frutto della rielaborazione di un particolare stesso della statua raffigurante “La Storia”, modello in gesso del Monumento ai Caduti di Arturo Martini, una delle opere più importanti del Museo stesso.
La scelta di utilizzare questa statua è dovuta al fatto che il Museo, con i suoi dipinti e le sue sculture, custodisce un momento storico artistico molto importante per Vado Ligure.
Di questa statua si è utilizzata la silhouette del busto che è stata resa di colore nero e sdoppiata con un grigio chiaro, in modo da creare la sua ombra.
Il tutto è racchiuso da un rettangolo bianco dai contorni neri.
Sulla silhouette sono incise in bianco le iniziali della Villa: VG (Villa Groppallo).
Sotto il rettangolo compare la scritta “Villa Groppallo” (le due parole sono strettamente legate e l’una appare più in rilievo dell’altra).
Sul lato destro del rettangolo la scritta “Museo Civico di Vado Ligure”.
La carta intestata reca scritto, sul lato sinistro del foglio, in modo che siano  distribuiti lungo tutto il suo lato maggiore, il nome del Museo, l’indirizzo, il telefono, l’indirizzo  e-mail e l’orario.
Naturalmente, oltre a questi dati, è ben visibile in alto il simbolo sopra descritto.

Pannello

Segnaletica interna

La segnaletica interna del Museo è molto importante perché permette al visitatore di orientarsi al suo interno.
Nella segnaletica delle varie sale compare, modificato in alcune parti, il logo del Museo. Le modifiche riguardano il colore dell’ombra della silhouette e i colori delle due iniziali che compaiono sulla silhouette stessa.
Per la sala degli Artisti Vadesi si è scelto il colore azzurro pastello; per le due sale del Premio Vado il colore verde pastello; per la sala Arturo Martini il colore beige; per la sala Lascito Queirolo il colore rosso pastello.
Naturalmente, al posto della dicitura Villa Groppallo, è stato inserito il nome delle sale: sala Artisti Vadesi, sala Premio Vado 1951-1952, sala Premio Vado 1953-1954-1963, sala Arturo Martini, sala Lascito Queirolo.
Per indicare i servizi del Museo, come la biglietteria, le informazioni, la toilette, il punto d’incontro, l’uscita e il bookshop, è stata inserita, assieme all’immagine che segnala il servizio, la silhouette nera del logo.

Depliant

I depliant realizzati sono di due tipi: il più grande, in formato A3, contiene le indicazioni del Museo e dell’itinerario artistico “Vado…nell’arte”.
Al suo interno si trova la planimetria, che permette al visitatore di orientarsi, anche perché ogni sala è indicata con i colori della segnaletica. Vi sono inoltre elencati i nomi degli artisti e tutti i servizi di Villa Groppallo.
Nel contesto si trova pure una breve storia della Villa.
La parte esterna del depliant reca tutte le notizie sul Museo e una cartina di Vado Ligure che segnala tutti i luoghi da visitare.
L’altro depliant, in formato A4, più semplice, è utile per avere le notizie principali.
Al suo interno c’è una descrizione della collezione del Museo, corredata dalle foto di alcune sue opere e dalla foto della Villa.
La copertina riporta le principali notizie sul Museo e una breve descrizione dello stesso in lingua inglese.

Articoli di vendita

A molti visitatori piace portare via con sé un ricordo del museo. Può trattarsi di un libro che ne illustri la collezione, di una t-shirt con il suo logo, di un portachiavi o di altro.
Ho pertanto realizzato una serie di oggetti tali da pubblicizzare il Museo e le sue opere:

  • Un portachiavi con un portamonete recante impressa una delle opere del Museo
  • Un calendario da scrivania con dodici opere del Museo
  • Una rubrica con, sulla copertina, un particolare di un’opera
  • Una penna ed una matita: l’una con la figura della “Storia” e l’altra con il logo e la scritta “Villa Groppallo - Museo Civico di Vado Ligure”
  • Una cravatta con un particolare del logo e le iniziali di Villa Groppallo
  • Una T-shirt in diverse versioni
  • Portamonete, un ombrello, una borsetta, sacchetti di plastica e di carta, segnalibri e cartoline: tutti recanti una nota del Museo.  

Rielaborazione del catalogo

Il catalogo è la pubblicazione più importante, poiché raccoglie tutte le notizie sulla collezione del Museo e sul suo contenitore.
Quindi rivedere il catalogo nella sua veste grafica, inserendo nuovi particolari, è più che mai opportuno.
L’attuale catalogo, datato 1982, è nato con il Museo, con l’esigenza di motivarlo oltre che di presentarne la collezione.
Nella mia revisione compaiono le nuove opere che nel corso degli anni lo hanno arricchito.
Nella parte introduttiva rimangono invariate le presentazioni del Sindaco e dell’Assessore alla cultura dell’epoca, testimonianze preziose di quell’amore per l’arte e per la cultura che ha sempre contraddistinto l’ambiente valdese.

Attività didattica

Già da tre anni mi è stato affidato il compito della didattica del Museo. È un progetto che comprende sia la didattica legata al Museo sia quella relativa alle varie mostre.
Tre sono gli obiettivi che mi sono prefissata:

  • Far conoscere ai bambini la collezione del Museo
  • Cercare di operare scelte in sintonia con gli insegnanti, realizzando dei laboratori con temi anche poco sfruttati
  • Essere “dalla parte dei bambini”, cioè cercare sempre di metterli nella condizione di capire quello che si fa, e di farli lavorare senza che si sentano poco inclini al “fare artistico”. Aver cura che ognuno lavori singolarmente, perché la soddisfazione più grande per un bambino è “portare a casa il suo lavoro per poterlo far vedere ai genitori”.

Negli anni precedenti, come tema dei laboratori, sono state proposte le varie tecniche artistiche, anche quelle non legate al Museo, perché trovo giusto che gli alunni imparino a riconoscerle.
Questi laboratori, riguardanti l’affresco, l’incisione, la vetrata e la “diarte” sono stati molto apprezzati dagli insegnanti e dai bambini, che hanno seguito con entusiasmo.
L’opportunità di svolgere un progetto didattico legato ad una mostra mi è stata offerta dalla mostra del “Bianco-blu - cinque secoli di grande ceramica in Liguria” dell’anno 2004.
Avendo il nostro Museo ospitato l’esposizione della ceramica Revol di Vado Ligure, ho pensato di realizzare dei timbri, simili a quelli utilizzati per decorare questo tipo di ceramica: con questi timbri i bambini si sono cimentati nella decorazione di ceramiche preparate per tale scopo.
La didattica del 2006-2007 si svolge intorno alla figura di Arturo Martini.
I laboratori sono quattro: il primo è dedicato alla statuaria di Martini; il secondo alla cheramografia, tecnica da lui inventata; il terzo ai suoi bassorilievi; il quarto, composto da tre sottomoduli, riguarda il cubismo, il futurismo e la scultura del Novecento: lo scenario in cui Martini visse e maturò la sua personalità artistica.
I moduli si svolgono secondo questi criteri:

  • Visita guidata
  • Spiegazione dell’argomento del modulo attraverso una presentazione multimediale
  • Realizzazione di una piccola opera per ogni modulo

Le statue:  creazione di una piccola statuina o, nei mesi da ottobre a  dicembre, realizzazione di un Presepe.
Le cheramografie: lavori che prevedono la creazione della lastra di terracotta e la relativa stampa.
I bassorilievi: realizzazione di un piccolo bassorilievo.
L’epoca dello scultore: per il cubismo, realizzazione di un collage, per il futurismo, realizzazione di un disegno futurista, per la scultura del Novecento, realizzazione di un “mobile” di  Calder                     

Il logo per la didattica ha come protagonista un bambino, poiché la didattica è rivolta ai bambini delle scuole elementari. Il bambino inoltre richiama alla mente quei garzoni di bottega che si recavano a imparare il mestiere nelle botteghe degli artisti; proprio per questo è stato scelto come titolo “Il piccolo apprendista”.
Il logo è costituito da un semicerchio che funge da finestra, dalla quale si affaccia il bambino. I colori del suo berretto e della sua maglietta fanno riferimento ai colori di Vado Ligure: blu e rosso. Lo sfondo è giallo per dare risalto agli altri colori. Sotto questo semicerchio spicca la scritta “Il piccolo apprendista” in caratteri che richiamano la scrittura del bambino e, poco più in basso, la scritta “Attività didattica del Museo Civico di Villa Groppallo” in carattere bastone.
Del piccolo apprendista sono state realizzate diverse figure allo scopo di poterle utilizzare in vari modi.
Nella lettera inviata alle Scuole i moduli elencati più sopra sono stati opportunamente illustrati, affinché gli insegnanti potessero scegliere con cognizione di causa. Le presentazioni multimediali, molto seguite dai bambini, sono state realizzate in modo semplice e divertente cercando di non annoiare con spiegazioni troppo prolisse.

Pannello

Video digitale Vado…nell’arte

Programma di acquisizione: Studio Plus Pinnacle
Programma di montaggio: Adobe Premier Pro 2.0
Musica: Composta da Cristina Sosio con il programma Microsoft Music
Adventure sea dalla clip 1 alla clip 46 Durata: 00:05:03:08
Ethereal dal clip 45 al clip 124 Durata: 00:05:00:22
Ethereal dal clip 45 al clip 124 Durata: 00:05:00:22
Titolo: Vado…nell’arte
Durata video: 00:13:30:00

La tesi affronta pure una parte storica che comprende la storia di Vado, della Villa e della collezione del Museo.

Tesi

Giornata della discussione 23 febbraio 2007 (110 e lode con diritto di pubblicazione)

Tesi

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